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Oriental Medicine Doctor OMD, Operatore Olistico Bio Naturale
Biopranoterapeuta professionale certificato
Consulente in Naturopatia, Life Coaching e Counseling

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Gratitudine

Walter Falletti
Pubblicato da in Valori · 2 Marzo 2017
Secondo la Enciclopedia Treccani il termine “Gratitudine” significa: Sentimento e disposizione d’animo che comporta affetto verso chi ci ha fatto del bene, ricordo del beneficio ricevuto e desiderio di poterlo ricambiare.
Ognuno di noi è in grado di vivere grazie all’aiuto ed al sostegno di moltissime persone e molto spesso non lo ricordiamo. Tutto è intrinsecamente connesso, una trama fitta di correlazioni ed interrelazioni ci consente di svegliarci al mattino in un luogo e letto caldo, lavarci fare colazione utilizzando elettrodomestici ed affrontare la giornata qualsiasi attività si svolga. Sembra una cosa scontata ma senza gli altri non riusciremmo a vivere più di tanto, in quanto non abbiamo strumenti che ci consentono di sopravvivere in luoghi ostili senza servizi ed assistenza di sorta. Saremo come neonati in mezzo al nulla.
Ogni azione, ogni pensiero, ogni parola hanno un effetto sugli altri e sull’ambiente in cui viviamo. Ognuno di noi fa parte di questa rete di sostegno reciproco, ne beneficia e ne contribuisce.
La gratitudine è il riconoscimento di questa realtà. Senza gli altri non potremmo vivere ed usufruire delle comodità e non solo di quello, che ci circondano.
Sicuramente questa analisi ci consente di osservare il contesto in cui si vive e ci si relaziona da un punto di vista diverso, ma vorrei per un attimo spostare la focalizzazione sul nostro interiore.
La maggior parte delle persone si percepisce a partire dall’ambiente e dal feedback che l’ambiente gli da, quindi cosa gli altri dicono di noi, come si appare, come siamo accolti da un gruppo, o posto di lavoro etc., ed in questo ci si crede forti o potenti o deboli e miseri, in base ai posti e da quello che ci rimandano, che si occupano in società o in famiglia o con gli amici.
Ma quanti invece si percepiscono in base a ciò che sono veramente, ed in qualsiasi ambiente siano ?
Anche fuori dai propri contesti e ruoli ?
E sono loro stessi avendo sviluppato un centro non sottoposto e schiavo ad oscillazioni per esempio emotive del momento ?
Pochissimi.
Basta anche solo fare un viaggio, non organizzato, dove si devono affrontare parecchi imprevisti, in luoghi sconosciuti senza conoscere la lingua, dove non si conoscono abitudini e modi di relazionarsi, con precarie condizioni di igiene, per percepire tutte le nostre paure, di quanto poco siamo presenti e di quanta energia riusciamo ad usufruire che non vada sprecata in emotività, stanchezza, identificazioni etc.
La maggior parte delle persone è aggrappata violentemente ai propri ruoli ed identificazioni, è il Re nel proprio Castello di Sabbia,  perché assente.
E dato che ci si barcamena in questa disarmonia giornaliera che non ci fa neanche comprendere come siamo girati, l’agitazione e l’ansia sono alcuni tra i primi sintomi che qualcosa non va all’interno e reagiamo con la rigidità e la durezza per non perdere il controllo della situazione.
Fondamentalmente tutte le mattine ci si sveglia con una oscillazione emotiva diversa che ci consente di affrontare la giornata sempre in modo diverso, magari frutto di cosa abbiamo mangiato il giorno prima, che cosa è successo in famiglia, oppure che cosa abbiamo fatto o ci siamo detti sul lavoro con i colleghi. Siamo identificati in una sfaccettatura emotiva e basta, senza un briciolo di sale in zucca e nel cuore.
Ci portiamo il corpo dietro come una carcassa alimentandolo disordinatamente e riusciamo a vivere solo sviluppando un ego forte che ci da l’illusione di essere qualcuno.
In questo quadretto per niente idilliaco dove si inserisce la “Gratitudine” ?
Con lo sviluppo di un alone così disarmonico probabilmente è più facile sviluppare acidità, rabbia, collera, ingratitudine, che è una conseguenza dell’arrogante illusione che siamo totalmente separati gli uni dagli altri e da ciò che ci circonda. Perdere di vista la realtà della nostra interdipendenza ci rende facili prede degli impulsi distruttivi dell’odio e dell’invidia e questo solo per fare un esempio.
Questa meccanicità ci nutre di emozioni negative tutti i giorni, le quali essendo più grevi ci danno l’illusione di percepirci meglio e di più che quelle leggere, non a caso i TG ed i vari programmi in TV parlano sempre di più di cronaca nera.
Si rincorrono sempre nuovi bisogni o desideri dimenticando di essere grati rispetto già a cosa si è e si ha, una frenetica rincorsa a qualcosa che non si riuscirà mai ad appagare perché quel vuoto che si vive quella assenza che si vive non la possiamo colmare con oggetti, ed emozioni, ed ego, ma solo con un lavoro su se stessi faticoso e duro, di osservazione quotidiana e di tecniche e discipline psicofisiche che possamo fornirci un ausilio per risalire la china, da quel burrone in cui ci siamo infilati senza sapere come uscirne perché troppo pesanti.
La gratitudine è una qualità del CUORE.
Alcuni studi hanno dimostrato che il cuore genera un campo elettromagnetico intorno a noi di alcuni metri di diametro.
Una misura dell’attività del cuore, che riflette questo stato emozionale, è chiamata variabilità del battito cardiaco e mostra le variazioni negli intervalli tra i battiti del cuore.
Naturalmente è stato dimostrato che i tracciati dell’attività cardiaca sono differenti se i soggetti sono felici, arrabbiati, frustrati o tristi.
Le emozioni negative causano un ritmo cardiaco incoerente, che ha un effetto dannoso sul nostro corpo: vengono rilasciati ormoni dello stress e cortisolo, il cuore batte più velocemente e la pressione sanguigna si alza.
Al contrario, quando ci sentiamo grati, emotivamente equilibrati, produciamo un ritmo cardiaco coerente, un andamento calmo, uniforme dei ritmi cardiaci: il corpo aumenta la produzione di ormoni utili come l’ormone anti-invecchiamento DHEA, aumenta le funzioni cognitive e rafforza il sistema immunitario.
Quindi la gratitudine, come altri sentimenti positivi, fa decisamente vivere meglio.
In medicina cinese la gratitudine del Cuore è il nutrimento per vedere i propri sogni realizzati, per sentirsi in contatto con la propria missione personale, scioglie i blocchi della cistifellea, fluidifica l’azione e rende ogni cosa meravigliosa e scioglie la paura di non vedere i propri sogni realizzati.
Il meridiano del cuore controlla le emozioni; quando è debole e vacillante le emozioni diventano ribelli ed hanno il sopravvento sulla mente, che perde il suo comando in tutto il corpo.
Internamente il cuore è associato con la ghiandola del timo, localizzata nella stessa cavità, che costituisce il fulcro del sistema immunitario. Emozioni estreme come dolore e rabbia hanno un immediato effetto soppressivo sul sistema immunitario, inibendo la funzione del timo.
Esteriormente il cuore è collegato alla lingua, a cui è connesso tramite il muscolo cardiaco. Il colore e la struttura della lingua riflette quindi le condizioni del cuore. Difficoltà a parlare, come balbuzie e mutismo, sono spesso causate da una disfunzione o uno squilibrio energetico del cuore. Il colorito del volto, un riflesso diretto della circolazione del sangue, è anch’esso un indicatore della salute del cuore.
La memoria a lungo termine, i pensieri, le emozioni, l’intimità, la cognizione, l’intelligenza e le idee sono dominate dalla funzione del cuore. Esso governa il sonno, se il cuore è forte l’individuo si addormenterà facilmente e riposerà bene. Se il cuore è debole la mente dell’individuo inizierà a fluttuare, impedendogli di addormentarsi, causandogli sonno disturbato ed eccessiva attività onirica.
Gli attributi positivi del cuore sono amore, gioia, pace, contentezza, saggezza, perdono, cortesia, gratitudine. Gli attributi negativi sono odio, nervosismo, senso di colpa, aggressività.
La gratitudine consiste nel riconoscere il valore delle cose, che ci porta apertura, calore, intimità, che ci fa sentire parte di qualcosa di più vasto in cui immergersi e perdersi.
E’ ciò per cui vale la pena essere qui, fosse anche solo l’immersione nella purezza dello sguardo di un bambino, la bellezza di un tramonto, o la profondità di un cielo stellato notturno, o il mangiare una brioche con un caffè con la persona che si ama o con un amico.
Ricercare la semplicità, la genuinità, l’autenticità di un momento della nostra vita ci fa vibrare in profondità e ci fornisce quella gioia del cuore che è un combustibile necessario per procedere più compassionevoli verso gli altri e verso ciò che ci circonda.
La capacità di meravigliarci, di stupirci, di arrossire, di giocare, di stare senza fuggire anche partecipando alle difficoltà ed al dolore altrui, di essere grati a chi ci ha sporto una mano facendosi in quattro, di chi ci ha abbracciato e non ci ha fatto per un attimo sentire soli nel momento di difficoltà.
La gratitudine è una benedizione che ci viene dalla luce del sole che ci riscalda, dall’acqua che ci disseta, dal mondo vegetale ed animale che ci fornisce il cibo per vivere.
Quanti di noi si svegliano al mattino e rendono grazie ?
Vanno alla finestra e si sentono grati dell’esistenza ?
“Un singolo pensiero di gratitudine innalzato al cielo ...... è la preghiera più perfetta. Gotthold Ephraim Lessing”.

Walter Falletti
Oriental Medicine Doctor OMD,
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